E può capitare nella vita adulta di riniziare nuove vite, come gli adolescenti, e proprio come in adolescenza, tendiamo a riproporre lo stesso schema usato allora.
Ecco che vediamo adulti comportarsi in "modi adolescenziali", spesso ridicoli visti da fuori, ma intimamente convinti di essere nel giusto, perchè in un mondo dove ognuno pensa per sè, non possono trionfare valori come rispetto, educazione, giustizia, lealtà, fedeltà. Trionfano invece gli istinti, dove vince il più forte, nella nostra testa, seguiamo ciò che ci da più emozioni positive. Ci doniamo emotivamente solo quando chi abbiamo davanti riesce a donare emozioni positive, ci fidiamo e cambiamo, lottiamo e vinciamo solo se internamente abbiamo esaurito ogni altra alternativa più sociale possibile.
Ma ci si accorge che come in adolescenza tutto ha un fine e una fine, la fine con l'inizio delle responsabilità dell'età adulta(non per tutti) e per fine, il soddisfacimento immediato dei propri desideri, senza progettualità di sorta.
Ora, la fine e il fine di cui sopra, vanno bene in adolescenza, ma arrivare alla terza età solo pensando a soddisfare i propri piaceri, come se non dovesse esserci un domani, francamente rischia di diventare devastante nel momento in cui ci si accorge che mente e fisico non sono invecchiati nello stesso modo.
Si continua a desiderare la gioventù nella sua spensieratezza, non accorgendosi che i nostri coetanei si sono preparati durante tutta la vita a vivere tappa per tappa, plasmandosi in base alle diverse fasi della vita, e modificando i propri schemi mentali riadattandoli in base al contesto.
In questi casi il sostegno psicologico serve perchè la psiche e la gestione delle emozioni, durante la fase dell'età adulta è più difficile da modificare se si esce fuori dai binari. Capire cosa si vuole e capire quale sia il metodo più coerente per raggiungerlo, risulta spesso più lungo del mero soddisfacimento istintuale, ma alla lunga più soddisfacente per far pace con se stessi.
Mai come in questi anni abbiamo assistito a una gestione universale dei rapporti affettivi, che mettono in crisi i valori stabili e primari della famiglia e della genitorialità.
Sempre più coppie si separano sebbene si abbiano uno o più figli spesso ancora in tenera età.
Le famiglie allargate sono socialmente accettate, almeno superficialmente, spesso quindi la separazione pare essere l'unica soluzione possibile.
Il confronto tra ciò che abbiamo e ciò che vorremmo, spesso rivela una profonda disparità di benessere nella percezione del nostro benessere attuale. Si pensa cioè che ciò che non possiamo avere sarebbe la soluzione a tutti i nostri problemi attuali.
Spesso, per una serie di conseguenze irreparabili che potrebbero seguire a una separazione, si rimpiange di aver soppesato poco le eventuali conseguenze che il nostro comportamento scorretto avrebbe potuto arrecare a noi e ai nostri affetti.
La consulenza psicologica di coppia nei primi momenti di crisi, può essere importante per sostenere la comunicazione efficace all'interno della coppia, per capire se si è pronti per dirsi addio, o se ci sono ancora spiragli di risoluzione.
La promozione della resilienza nei miei pazienti, mi conferma nella mia esperienza clinica, che trovare stili di vita adattivi positivi, aiuta anche a gestire meglio i rapporti interpersonali, amicali o di coppia.