Parlando dei suoi compagni sopravvissuti ai campi di sterminio, l’autore dedica alla Vergogna l’intero terzo Capitolo del suo romanzo:
“I salvati, alienati, potevano arrivare anche al suicidio tanta era la vergogna per non essere morti anch'essi, per non aver fatto abbastanza contro il sistema nazista, quasi colpevoli di omissione di soccorso verso i compagni sommersi”.
- Per Levi il non voler condividere la propria esperienza degli anni di soprusi non era semplicemente la conseguenza dell'eccessiva intensità dell'esperienza dunque, ma l'eccessivo disagio
emotivo caratterizzato dalla Vergogna e/o dal Senso di colpa che il suo ricordo suscitava.
Questa ipotesi venne comparata da Rimè con i risultati di alcuni esperimenti dello stesso Rimè e di Finkenauer (Finkenauer 1998;Finkenauer e Rimè 1998a).
Se la Condivisione Sociale porta a uno svelamento di sé, la vergogna e il senso di colpa invece si associano al tentativo di dissimulazione
del sé.
Ogni episodio che susciti uno stato emozionale in un dato individuo tenderà poi a diffondersi nel suo gruppo sociale e a entrare nella memoria collettiva.
L’esperienza emozionale induce il soggetto che l’ha vissuta alla verbalizzazione e alla condivisione sociale e si è visto che l’ascolto di un racconto emozionale pone l’uditore stesso in uno stato
emozionale.
Ne consegue che anche l’ascoltare il racconto dell’emozione spingerà l’uditore alla verbalizzazione e alla condivisione sociale di quell’esperienza, cosicché l’uditore a sua volta tenderà a
condividere il racconto con altre persone
Appurato che se A ha vissuto un episodio emozionale, ne parlerà ad altri individui B che a loro volta, per il principio della condivisione sociale secondaria, ne parleranno ad individui C, c'è da
aspettarsi che anche questi ultimi per lo stesso principio, condivideranno il racconto con altri individui D(Fig.1)